C'è vita al di fuori della Terra?

Alla ricerca di vita extraterrestre

 

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Gli agricoltori del pianeta Marte

Molti studiosi hanno coltivato il sogno di poter scoprire vita intelligente fuori dal nostro pianeta. Finora i risultati sono stati negativi e qualche episodio ha avuto risvolti curiosi, come quando sembrò che Marte fosse abitato. Eppure ci sono buone possibilità che esistano altre forme di vita nel cosmo, per una semplice questione di numeri.

Galassie nello spazio profondo (Fonte: NASA)
Galassie nello spazio profondo (Fonte: NASA)

 Letteralmente marziano significa abitante di Marte, ma per lungo tempo è stato usato come sinonimo di extraterrestre. L’interesse per i marziani ha origine dalle osservazioni effettuate da Giovanni Virginio Schiaparelli a partire dal 1877 con il telescopio dell’osservatorio di Milano, uno dei migliori dell’epoca. Egli disegnò varie mappe della superficie marziana e, per descrivere le forme che scorgeva sulla superficie del pianeta, utilizzò termini come mari, terre e canali. All’inizio non aveva azzardato interpretazioni su ciò che vedeva, ma nel tempo si fece prendere dall’entusiasmo, immaginando che i canali di Marte fossero in realtà valli rigogliose, irrigate da sapienti e ingegnosi agricoltori.

 

Schiaparelli nell'osservatorio di Brera
Schiaparelli nell'osservatorio di Brera

Fonte: wikipedia


 

 

Le osservazioni di Schiaparelli vennero confermate dal milionario americano Percival Lowell, che aveva fatto costruire in Arizona un osservatorio con il preciso scopo di studiare i marziani. Lowell disegnò una mappa piena di canali diritti, ma non tutti gli astronomi riuscivano a vederli. Nei decenni successivi alcuni avanzarono l’ipotesi che molti dei “canali” fossero in realtà solo illusioni, interpretazioni che l’occhio operava partendo dalle deboli tracce visibili al telescopio. La questione si chiarì nel 1965, quando le immagini inviate dalla sonda Mariner 4 non mostrarono traccia di canali artificiali. Le successive sonde Viking atterrarono sul pianeta e trovarono una terra sterile e inospitale.

La mappa di Marte di Schiaparelli
La mappa di Marte di Schiaparelli

Fonte: wikipedia

La rete di canali ipotizzata da Lowell
La rete di canali ipotizzata da Lowell

Fonte: wikipedia


Immagine di Marte del Mariner 4 (fonte: NASA)
Immagine di Marte del Mariner 4 (fonte: NASA)

 

La speranza che ci siano altri pianeti abitati nel nostro sistema solare è ormai svanita, eppure la maggior parte degli astronomi ha continuato a ritenere ragionevole l’ipotesi di vita extraterrestre, perché nell’universo ci sono circa cento miliardi di galassie ognuna contenente centinaia di miliardi di stelle! «Come pensare che tutto questo sia solo per noi?» ha osservato Frank Drake, padre del progetto SETI e fondatore dell’esobiologia.


 Fino a una trentina di anni fa l’unico indizio che attorno alle stelle orbitassero dei pianeti era l’analogia con il nostro sistema solare. Non era possibile osservarli direttamente (la loro luce riflessa è troppo debole), ma si potevano misurare sulle stelle i deboli effetti della loro vicinanza: un compito ritenuto quasi impossibile. Ancora nel 1995 un famoso astronomo dichiarava alla rivista Nature che i pianeti extrasolari dovevano essere molto rari, visto che non erano stati trovati. Pochi mesi dopo venne scovato il primo, nella costellazione di Pegaso, e da allora ne sono stati scoperti più di mille. Si tratta nella maggior parte dei casi di pianeti grandi, simili a Giove, non adatti a ospitare la vita, tuttavia la loro presenza dimostra che i pianeti extrasolari esistono e suggerisce che possano essercene di piccoli come la Terra, attualmente non facilmente individuabili.

Il pianeta 51 Pegasi b (ricostruzione ideale)
Il pianeta 51 Pegasi b (ricostruzione ideale)

Fonte: Wikipedia


Il fatto che ci siano buone probabilità di vita extraterrestre non significa che sarà facile comunicare con altre specie intelligenti. Ancora più difficile sembra un contatto diretto con gli alieni, date le enormi distanze tra le stelle. Su questi punti, la maggior parte degli scienziati è molto scettica.

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