Astronomia

AS01_I moti apparenti

I Moti Apparenti
versione del 28/09/21
AS01_ Moti_Apparenti_2021.pdf
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Galassie in collisione
Fonte: hubblesite.org (PD)

Di cosa si occupa l'astronomia?

 

Buchi neri, stelle che esplodono e galassie che si scontrano…

Ehi! Non corriamo troppo, anzi facciamo un passo indietro. Dimentichiamo per un attimo i buchi neri e altre scoperte affascinanti che non ci sono utili per rispondere alle domande più semplici.

Saturno fotografato dalla sonda Voyager 2
Fonte: NASA (PD)

 

 

Per esempio    Molti sanno che Saturno è il pianeta con gli anelli, ma quanti sanno dire se Saturno è visibile ad occhio nudo nel cielo notturno? Più in generale, i pianeti si vedono? Dove li possiamo trovare e come facciamo a riconoscerli? Queste domande ci dovrebbero convincere che prima di tutto dobbiamo imparare a osservare il cielo e a comprendere ciò che ci circonda.

Astronomo antico
Fonte: wikipedia.org

 

 

 

Osservare a occhio nudo    L’osservazione del cielo è stata compiuta per millenni a occhio nudo. Il primo ad usare uno strumento per migliorare la visione del cielo è stato Galileo Galilei, che nel 1609 si è costruito un cannocchiale. Ciò significa che anche noi possiamo ricavare molte informazioni dal cielo senza strumenti sofisticati.

Il cielo notturno visto ad occhio nudo
Antonio Guermani CC-by-nc-nd

 

Solo punti luminosi    Sia le stelle che i pianeti, visti ad occhio nudo, sono punti luminosi, quindi gli antichi non potevano apprezzarne le dimensioni, né sapere che le prime brillano di luce propria e i secondi di luce riflessa. Non sapevano che le stelle si trovano ad una distanza enormemente maggiore dei pianeti, non potevano dire nulla sulla reale natura degli oggetti che osservavano.

Eppure cinque pianeti sono stati riconosciuti e studiati fin dall'antichità: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno.

(Ingrandisci l'immagine a sinistra per apprezzare le stelle)

Come facevano gli antichi a distinguere le stelle dai pianeti?

Le ragioni per cui ci riuscivano sono due, entrambe necessarie.

Luna e Venere all'alba
Antonio Guermani CC-by-nc-nd

La prima è che i pianeti sono mediamente più luminosi delle stelle. La loro luminosità varia ciclicamente, ma è sempre pari o superiore alle stelle più luminose del cielo e quindi i pianeti spiccano tra gli oggetti più evidenti della notte.

In particolare Venere e Giove sono sempre molto più luminosi di qualsiasi stella. Venere è ben visibile anche nel chiarore del crepuscolo, quando tutte le altre stelle scompaiono sullo sfondo azzurro del cielo. Gli esperti dicono che Venere può essere vista anche in pieno giorno, purché si sappia dove guardare e le condizioni atmosferiche siano ottimali.

Nella foto a destra: Venere e la Luna all'alba 4/12/2018

Luna Marte Saturno Sagittario'eclisse 2018
Antonio Guermani CC-by-nc-nd

La seconda è che, notte dopo notte, i pianeti cambiano posizione rispetto allo sfondo delle stelle. Il termine pianeta ha origine dal greco antico plànētes che significa vagante, cioè che se ne va in giro. In altre parole, le stelle del cielo sono punti luminosi che formano configurazioni e raggruppamenti stabili, le cosiddette costellazioni. Anche i pianeti sono punti luminosi, tuttavia essi non appartengono ad alcuna costellazione perché si muovono nel tempo attraverso le costellazioni.

Nella foto a sinistra la Luna, Marte, Saturno nella costellazione del Sagittario, durante l'eclisse del 27/7/18 dal Monte Maggiore (Croazia)

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